{"id":651639,"date":"2025-03-07T15:30:09","date_gmt":"2025-03-07T14:30:09","guid":{"rendered":"https:\/\/ftmo.com\/?p=651639"},"modified":"2025-03-07T16:18:59","modified_gmt":"2025-03-07T15:18:59","slug":"un-quarto-di-secolo-dalla-bolla-delle-dot-com-abbiamo-imparato-la-lezione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ftmo.com\/it\/un-quarto-di-secolo-dalla-bolla-delle-dot-com-abbiamo-imparato-la-lezione\/","title":{"rendered":"Un quarto di secolo dalla bolla delle dot-com. Abbiamo imparato la lezione?"},"content":{"rendered":"
Quando l’indice Nasdaq Composite ha chiuso a 5.048,62 punti il 10 marzo 2000, pochi si aspettavano che avrebbe raggiunto di nuovo quel livello dopo quindici lunghi anni.<\/em> La rapida crescita dei prezzi di alcune azioni tecnologiche sta iniziando a ricordare ad alcuni analisti la situazione tra il 1999 e il 2000, quando la febbre di Internet era al culmine, portando infine allo scoppio della bolla delle dot-com e a un significativo crollo dei mercati azionari, guidato dall’indice tecnologico Nasdaq Composite. Questo indice raggiunse il suo massimo prima dello scoppio della bolla esattamente 25 anni fa, il 10 marzo 2000.<\/p>\n I fattori che portarono allo scoppio della bolla di Internet Le condizioni per la bolla di Internet iniziarono a formarsi nei primi anni ’90, quando Internet cominci\u00f2 a diffondersi rapidamente, non rimanendo pi\u00f9 esclusivo per gli scienziati ma diventando accessibile a un numero crescente di famiglie. Secondo il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, nel 1996<\/strong> l’uso di Internet era destinato a raddoppiare ogni tre mesi, e nel 2000<\/strong> il business legato a Internet aveva gi\u00e0 raggiunto centinaia di miliardi di dollari. Tuttavia, nella realt\u00e0, l’uso di Internet raddoppiava forse una volta all’anno, mentre gli investimenti in infrastrutture e reti erano basati su previsioni di crescita molto pi\u00f9 ottimistiche.<\/p>\n Le condizioni economiche favorivano questo sviluppo. Dopo una breve recessione all’inizio degli anni ’90, la crescita economica si intensific\u00f2 a met\u00e0 decennio e l’economia si stava trasformando da industriale a tecnologica. La produttivit\u00e0 del lavoro aumentava rapidamente, la disoccupazione era bassa e l’inflazione in calo. Alla fine degli anni ’90, sempre pi\u00f9 economisti ipotizzavano che si fosse entrati in una “nuova economia”<\/strong>, in cui la tecnologia avrebbe garantito una crescita stabile senza recessioni. Gli investimenti furono inoltre favoriti da bassi tassi d’interesse<\/strong> e dalla riduzione della tassa sulle plusvalenze<\/strong> dal 28% al 20%.<\/p>\n L’inizio della bolla di Internet viene generalmente fatto risalire all’agosto 1995<\/strong>, quando Netscape Communications<\/strong> lanci\u00f2 la sua IPO (offerta pubblica iniziale). Il prezzo delle azioni pass\u00f2 da un valore iniziale di 28 dollari<\/strong> a 75 dollari<\/strong> nel primo giorno di contrattazione, chiudendo infine a 58,25 dollari<\/strong>.<\/p>\n Gi\u00e0 nel 1996<\/strong>, l’allora presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan<\/strong>, avvert\u00ec del rischio di una bolla speculativa nel famoso discorso all’American Enterprise Institute<\/strong>, in cui utilizz\u00f2 l’espressione divenuta leggendaria: “irrazionale euforia”<\/strong> (irrational exuberance<\/em>). Tuttavia, nonostante un breve calo dei mercati il giorno successivo, la crescita era appena iniziata.<\/p>\n Nei successivi anni, gli investimenti nelle aziende tecnologiche esplosero, e chiunque non investisse in tecnologia veniva considerato fuori dal gioco. Qualsiasi societ\u00e0 che avesse a che fare con Internet suscitava enorme interesse<\/strong>, anche se molte erano solo start-up<\/strong> prive di profitti. Gli investitori non guardavano ai fondamentali o alla salute finanziaria delle aziende, ma solo al numero di nuovi clienti che avrebbero potuto acquisire in futuro.<\/p>\n Poich\u00e9 queste aziende non generavano utili, avevano bisogno di capitali, e la quotazione in borsa era spesso il modo ideale per raccogliere fondi. Nel 1999<\/strong>, la maggior parte delle nuove IPO nei mercati statunitensi erano aziende legate a Internet. Solo nel primo trimestre del 2000<\/strong>, quando la bolla era gi\u00e0 al suo apice, furono lanciate 91 nuove IPO<\/strong>. All’epoca, quasi il 40%<\/strong> del capitale di rischio veniva investito in aziende Internet.<\/p>\n
\nQuel giorno segn\u00f2 il picco della bolla tecnologica, seguito da uno dei maggiori crolli nella storia dei mercati azionari statunitensi.<\/em><\/p>\n<\/a><\/p>\n
\nDiverse cause contribuirono allo scoppio della bolla di Internet, tra cui:<\/p>\n\n
Come e perch\u00e9 si form\u00f2 la bolla<\/h2>\n
Euforia irrazionale<\/h2>\n